Da Convento a Museo del tessuto
Nella piccola e silenziosa vallata della Conca, San Francesco, durante le sue predicazioni a Perugia, eresse un piccolo romitorio dove dimorarono sia lui, sia i suoi discepoli.
Risalente al 1212 è la chiesa francescana più antica di Perugia ed uno dei primi insediamenti francescani in Italia. La denominazione San Francesco delle Donne deriva dal fatto che nel 1252 il Convento fu ceduto dai Francescani alle Monache Benedettine. A causa della sua posizione a ridosso delle mura il monastero fu più volte abbandonato nei secoli in occasione e per timore di guerre. Anche per questo motivo nel 1810 il convento venne come altri soppresso e trasformato fino al 1821 in un Istituto di educazione per ragazze povere.
Fra gli usi profani cui fu adibito in seguito citiamo l’ottocentesca filanda del Conte Zeffirino Faina – dove trovarono occupazione fino a 300 “popolane” perugine – in cui si produceva dell’ottima seta grezza più volte premiata in esposizioni nazionali ed internazionali.
Nel 1925 vi si insediò la fabbrica di ceramiche “La Salamandra” che si distinse per le sue “avanguardie” e ristrutturò portandolo alla copertura originale il campanile della chiesa.
E’ evidente la grande importanza che l’elemento femminile ha avuto nella tormentata storia del convento e come il nome San Francesco delle Donne non sia casuale. Il Laboratorio Giuditta Brozzetti dal 1996 prosegue questa tradizione femminile continuando il cammino iniziato secoli fa dalle monache benedettine.
A cura del Dott. Paolo Maria Taddei